martedì 23 ottobre 2012

Parafrasi in fieri


RIPRESA: Poiché io non spero di tornare più in Toscana, o piccola ballata, vacci tu, leggera e semplice, dritta verso la donna che amo, la quale grazie alla sua gentilezza ti accoglierà con onore.
STANZA 1: Tu porterai notizie di sospiri piene di dolore e di paura; ma stai attenta che non ti guardi una persona sia nemica della natura gentile: perché certamente, per mia sfortuna, verresti contesa e ripresa da lei a tal punto che mi giungerebbe l’angoscia e in seguito, dopo la morte, il pianto e un nuovo dolore.
STANZA 2: Tu senti, o piccola ballata, che la morte
mi stringe a tal punto che vita mi abbandona; e senti come il cuore batte forte per quello che ogni spirito prova.  La mia persona è ormai tanto distrutta che io non posso soffrire: se tu mi vuoi fare un favore porta con te la mia anima (te ne prego calorosamente) quando uscirà dal cuore.
STANZA 3: Deh, piccola ballata mia, raccomando alla tua amicizia quest’anima che trema: conducila con te, nella sua pietà, da quella bella donna a cui ti sto mandando. Deh, piccola ballata, dille sospirando, quando sei vicino a lei (alla donna): «Quest’anima, vostra serva, viene per stare con voi, separatasi da colui che fu servo d’Amore».

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